
Le origini del QR code
La prima comparsa di codici QR sul mercato italiano risale al 2000: su giornali, pubblicità e riviste sono apparsi i primi esempi di “piccoli quadrati” con le funzionalità di un codice a barre leggermente più evoluti. Questi primi codici QR statici includevano una short URL e riportavano semplicemente ad un sito web una volta inquadrati con un’apposita applicazione per smartphone, il tutto però con un aspetto innovativo e intrigante.
L’evoluzione al QR code dinamico
A causa delle potenzialità limitate, il codice QR statico sta progressivamente sparendo in favore dei nuovi QR code dinamici, come il codice Amon.
Graficamente identico a quello statico, il codice dinamico è un codice bidimensionale “quick response”, ovvero facilmente consultabile dal pubblico e altrettanto facile da gestire per le aziende. Può inoltre essere associato a un prodotto unico, a informazioni personalizzate, modificabili più volte in qualsiasi momento.
Le differenze tra codice QR dinamico e statico
Non è un link, è un’azione.
Se il codice statico non permette modifiche, ma viene generato per riportare ad un’unica informazione sempre identica nel tempo, quello dinamico diventa una fonte di dati sempre aggiornati sul prodotto a cui è legato. Quest’ultimo, infatti, permette di creare un canale biunivoco di comunicazione dall’azienda al cliente e dal cliente all’azienda: consente di segnalare e richiamare eventuali articoli difettosi, veicolare informazioni su allergeni e ingredienti, raccogliere punti, partecipare a concorsi e molto altro ancora. Il futuro è dinamico, unico, flessibile: il futuro è AmonCode.
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QR code statico
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QR code dinamico
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